ESCURSIONE FAVIGNANA e LEVANZO



Dopo le prime tre miglia di navigazione, ci troveremo al traverso della piccola isola “Formica”, questi, nella sua storia è stata una fortezza e poi tonnara, oggi ristrutturata dai ragazzi di “Mondo x” risulta essere un albergo di elite, dotata anche di due eliporti.
Raggiunte le Prime cale dell’isola di “Favignana”, il comandante, vi illustrerà la storia che esse hanno vissuto o rappresentato per il territorio e grazie alle sue conoscenze subacquee vi descriverà anche i fondali, dandovi interessanti notizie sul mondo sommerso che circonda queste terre. La leggenda racconta che “Cala Rossa” prese il nome dal sangue versato dai Cartaginesi sconfitti dai Romani. Nei secoli succesivi Favignana fu presidiata dai Saraceni che vi costruirono numerosi torri di avvistamento come quella sul monte “S. Caterina”, successivamente trasformata in carcere. Nel 1637 un nobile genovese “Camillo Pallavicini” divenne unico proprietario di queste meravigliose isole ma i suoi discendenti le vendettero alla famiglia “Florio” che le resero famose nel mondo grazie alla pesca del tonno. L’isola, inoltre, è stata caratterizzata dalle diverse cave di tufo che ancora oggi risultano ben visibili anche dalla costa. Durante la gita scopriremo scenari entusiasmanti, apprezzando molto le fresche e azzurre acque di questa riserva naturale. Per ammirare le meraviglie del mondo sommerso occorrono semplicemente una maschera ed occhi pieni di curiosità. Praticando lo Snorkeling o Sea wacthing, si nuota a pelo d’acqua e ci si lascia affascinare dall’universo sottomarino ricco di sorprese: non ci sono limiti di età e può essere praticato da tutti.
La meta successiva è l’isola di “Levanzo”, che dista circa tre miglia da Favignana. Luogo di pace e tranquillità, il suo scenario è quasi primordiale, la costa è frastagliata e incontaminata, le montagne ospitano la “Grotta del Genovese” contenente graffiti risalenti a 11-12 mila anni fa, ovvero alla fase finale del Paleolitico, poco prima che il mare inghiottisse quei lembi di terra che univano le Egadi alla Sicilia. Le pitture interne invece risalgono a 5-6 mila anni fa, alla fine del Neolitico, quando Levanzo era già un’isola. La sua storia ci racconta che i “Feaci” primi abitanti dell’isola si insediarono nelle grotte di cala “Dogana”, dove oggi sorge il piccolo e unico paesino. Nell’anno 249 a.c. in queste acque Lutazio Catulo distrusse completamente la flotta comandata da Annibale, ponendo fine così alla Prima Guerra Punica. Alla fine delle guerre puniche in queste acque affondarono più di 200 grandi navi. Diventata provincia Romana, sull’isola venne prodotto ed esportato Il garum, una salsa liquida di interiora di pesce e pesce salato che gli antichi Romani aggiungevano come condimento su molti piatti. Nell’epoca relativamente moderna fu anch’essa governata dai Florio come tutto l’arcipelago.
Una tra le più belle immersioni attorno all’isola è sicuramente quella di “Cala Minnola” sul sito Archeologico del “Relitto Romano”, circa quaranta anfore residue del carico sono di tipo Dressel, a poche decine di metri da Punta Altarella dove si trovano le tracce di un pregevole stabilimento per la lavorazione del garum di epoca ellenistico-romana.